La pianura Salentina (chiamato anche Piana Messapica o Tavoliere di Lecce) è un vasto e uniforme bassopiano del Salento compreso tra i rialti terrazzati delle Murge a nord e le Serre salentine a sud.
Si estende per gran parte del brindisino (piana brindisina), per tutta la parte settentrionale della provincia di Lecce, a nord della linea che grossomodo congiunge Gallipoli e Otranto, fino ad Avetrana e Manduria nel tarantino.
Nella sua zona mediana corre la strozzatura del cosiddetto “istmo messapico”, fra Porto Cesareo e l’antica Valesio, nei pressi di Torchiarolo.
Caratteristiche della pianura sono, oltre alla totale assenza di pendenze significative, i poderosi strati di terra rossa e l’assenza di corsi d’ acqua di superficie. Il terreno carsico tuttavia presenta innumeroveli inghiottitoi (chiamate vore o capoventi), punti di richiamo delle piovane, che convogliono l’acqua nel sottosuolo alimentando veri e propri fiumi carsici. Solcano poi la superficie numerosi canali scavati per favorire il deflusso delle piovane negli inghiottitoi, e per evitare quindi la formazione di acquitrini.
La campagna presenta anche qui, come in tutto il Salento, vasti appezzamenti di vigneti e uliveti. Frequenti sono poi le masserie, alcune delle quali sono oggi recuperate in chiave agroturistica, e dimore sparse o ricoveri temporanei per i contadini, ormai spesso in stato di abbandono.
Fenomeno del tutto particolare sono infine i casini e le casine della villeggiatura agreste ottocentesca e novecentesca, caratteristici della zona immediatamente ad Ovest di Lecce, tra Novoli e San Donato (Valle della Cupa).
[Notizie prese da WIKIPEDIA]
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io aggiungerei che il nostro paesaggio ha anche una nota selvaggia e nel contempo poetica tutta particolare, perchè allude sempre a genti diverse, tempi passati gloriosi ma anche bui e nonostante tutto unici